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Juwairiyah

             

By Ali Sina

http://www.freevox.altervista.org/

   

Nella storia degli arabi, anteriore all’arrivo dell’Islam, non vi sono mai  state tante guerre quanto quelle istigate da Muhammad, il fondatore dell’Islam, e certamente non nella stessa magnitudine. Le passate battaglie in Arabia erano causate soprattutto da differenze tribali, confinate ad alterchi e qualche lotta di breve durata. L’introduzione dell’Islam non solo ha portato la guerra, ma anche un’implacabile terrore e genocidio che diverrà poi una componente integrante nell’espansionismo islamico. 

 

Il periodo iniziale  della carriera profetica di Muhammad a Mecca, nella sua città natale, è stata una fase relativamente pacifica. Dopo tredici anni di predicazione non più di ottanta, novanta persone avevano aderito alla sua causa. Non tutti erano in grado di combattere e questo spiega il motivo per cui sono stati quelli, anni di pace. I musulmani non avevano ancora la tempra per combattere. Tuttavia dopo la migrazione di Muhammad a Medina, dove la popolazione araba aveva accettato la sua religione, Muhammad ha iniziato ad invadere e razziare prima le carovane dei mercanti quindi le colonie umane, per sopravvivere e provvedere ai seguaci che lo avevano seguito. A causa della loro mancanza di esperienza avevano avuto molte difficoltà a trovare un impiego a Medina. 

 

Il quinto anno dell’Hijra (migrazione a Medina) è stato un anno colmo di eventi. E’ l’anno in cui i musulmani hanno combattuto la famosa battaglia del fossato contro i meccani. Immediatamente dopo aver accerchiato l’insediamento ebraico di Bani Qaynuqa di Medina, una prosperosa popolazione di orafi e maniscalchi, e dopo aver confiscato tutte le loro proprietà (vigneti e case) ed effetti personali (gioielli e armi) sono stati banditi dalle loro case ancestrali. Dopodiché l’interesse di  Muhammad si è spostato su un’altra tribù, i Bani Nadir. Con quel popolo ha compiuto una simile operazione. Ha ucciso i capi e molti degli uomini più robusti; dopo aver confiscato le loro proprietà e molto delle loro ricchezze ha espulso i restanti fuori da Medina. In nessuna dei due attacchi gli ebrei hanno opposto resistenza. Sono stati sorpresi e si sono semplicemente arresi alla forza superiore degli uomini di Muhammad. 

 

Incoraggiato dalle sue vittorie nei confronti di queste popolazioni deboli, totalmente incapaci di opporre resistenza, gente che in cambio della vita ha preferito dare  i propri beni, e spinto da un’insaziabile avidità per il potere, quest’uomo auto proclamatosi messaggero di Allah, ha messo gli occhi su altre popolazioni ebraiche dell’Arabia che vivendo fuori da Medina. E’ stata così la volta di Bani al-Mustaliq. 

 

Bukhari, il grande biografo di Muhammad, narra l’attacco di Bani al-Mustaliq nella seguente Hadith.

 

Narrata da Ibn Aun: Ho scritto una lettera a nafi, e Nafi in risposta alla mia lettera mi ha scritto che il Profeta ha improvvisamente attaccato Bani Mustaliq senza avvertimento, mentre non facevano attenzione e i loro pascoli venivano abbeverati nel posto dell’acqua. I loro uomini sono stati uccisi e le loro donne e bambini catturati; il Profeta ha preso Juwairiya quel giorno. Nafi ha detto che Ibn ‘Umar gli ha raccontato la suddetta storia e che Ibn ‘Umar era nell’esercito. Volume 3, Book 46, Number 717: 

 

La stessa Hadith è riportata nel libro di Sahih Muslim, Libro 019, numero 4292, che convalida la rivendicazione di autenticità. 

Muhammad ha plasmato la sua religione dal Giudaismo; pensava che così facendo gli ebrei sarebbero stati i primi a rispondere alla chiamata. Invece, con disappunto, gli ebrei non avevano alcun interesse nei confronti della sua religione; lui non li ha mai perdonati per questo. Non puoi rifiutare un narcisista senza aspettarti la sua rabbia. Muhammad era così furioso che ha cambiato la direzione della Qibla (la direzione dove i musulmani pregano) da Gerusalemme alla Kaaba, che a quel tempo era solo un tempio di idoli, affermando che Allah aveva trasformato gli ebrei in scimmie e suini per via della loro trasgressione. (Q. 5:60) e (Q. 2:65). 

Muhammad ha usato gli ebrei come capro espiatorio per chiamare a raccolta i suoi seguaci. Era un esperto di quel vecchio trucco conosciuto come “dividi e conquista”. Gli arabi di Medina, originariamente immigranti dello Yemen,  erano una combriccola di illetterati con poche competenze, spesso poveri, che sopravvivevano lavorando nelle vigne degli ebrei o facendo altri servizi sempre per loro. Al contrario dei popoli  ebraici, proprietari di molte terre e maestri nel commercio, che per 2000 anni hanno considerato Medina la loro casa. Questi popoli erano dei facili bersagli. Per Muhammad confiscare i loro beni  e guadagnare dal commercio degli  schiavi ebrei, donne e  bambini,  distribuendoli  tra gli arabi poveri, uccidendo i padroni, coloro cioè che sino a quel moneto gli avevano dato da mangiare; non solo era etico ma anche sanzionato da Dio. Tutto questo avrebbe spianato la strada per una nuova religione che avrebbe giustificato le eventuali conquiste militari.

Muhammad ha inviato uno dei suoi compagni, Bareeda bin Haseeb, a spiare i Bani al-Mustaliq e dopo aver verificato la situazione ha ordinato ai suoi uomini di attaccare. I musulmani sono usciti da Medina il due di Shaban del 5 A.H e si sono accampati a Muraisa, un luogo che distava nove giorni di marcia da Medina. 

Il brano seguente è tratto da  un sito islamico:

“La notizia dell’avanzata dei musulmani aveva raggiunto Haris. Colti dal panico, i suoi uomini hanno disertato e lui stesso ha cercato rifugio in qualche luogo sconosciuto. Ma la popolazione locale di Muraisa ha imbracciato le armi contro i musulmani facendo piovere frecce in maniera sostanziale. I musulmani si sono lanciati in un improvviso quanto furioso attacco che ha deviato il nemico, il quale ha sofferto molte vittime; i prigionieri dei musulmani sono stati quasi 600. Tra il bottino c’erano 2000 cammelli e 5000 capre. Tra i prigionieri di guerra vi era Barra, la figlia di Haris, diventata poi Hazrat Juwairiyah, la consorte del santo Profeta. Secondo le pratiche comuni tutti i prigionieri diventavano schiavi che venivano distribuiti poi  tra i vittoriosi soldati musulmani. Hazrat Juwairiyah era parte del bottino di Thabit bin Qais. Lei, figlia di un leader, ha patito particolarmente la sconfitta e la disgrazia di essere diventata la schiava di un soldato musulmano ordinario. Ha chiesto quindi di essere rilasciata dietro il pagamento di un riscatto. Thaib ha accettato, a condizione che lei avesse potuto pagare 9 Auqias d’oro. Hazrat Juwairiyah non aveva soldi quindi ha cercato di raccoglierli attraverso contributi, chiedendo aiuto anche al Profeta. Gli ha detto “O’ Profeta di Allah! Sono la figlia di Al Haris bin Zarar, il capo di questa gente. Tu sai che solo per un caso fortuito siamo caduti sotto il vostro dominio e io sono toccata a Thabit bin Qais; gli ho chiesto di lasciarmi libera considerando il mio status ma ha rifiutato. Fai un atto di bontà e liberami da questa umiliazione”. Il profeta si è commosso e ha domandato alla schiava se avesse voluto migliorare la sua situazione. Lei ha chiesto di cosa si trattava e il Profeta si è offerto di pagare il riscatto se lei avesse acconsentito di sposarlo. La donna ha accettato,  il Profeta ha pagato la cifra richiesta e l’ha sposata.” www.trueteachings,com 

Questa è la storia di come Muhammad ha sposato Juwairiyah secondo gli storici islamici. E’ interessante notare che Muhammad ottiene l’elogio di Allah in un versetto: "Tu sei, certamente, di un carattere nobile” (Quran 68:4) e “Voi avete nell’apostolo di Dio, un esempio eccellente…”  (Quran 33:21).

La domanda che pretende una risposta è: qual è lo standard di un carattere nobile e il buon esempio da seguire?

Prima ha attaccato una popolo pacifico senza preavviso, solo perché oltre che ricco era anche un facile bersaglio. Come era sua consuetudine ha ucciso gli uomini più robusti e disarmati, rubato i loro averi; ha in seguito schiavizzato il resto della popolazione. E’ questo il comportamento giusto di un messaggero di Dio? Il narratore scrive: “secondo i costumi locali tutti i prigionieri diventavano schiavi e venivano distribuiti tra i vittoriosi soldati musulmani”. Leggendo la storia possiamo renderci conto che, attraverso la sanguinosa storia dell’Islam, questa era veramente la pratica comune dei mujahedin musulmani. Ma la questione resta irrisolta. E’ così che un messaggero di Dio deve  comportarsi? 

In un altro versetto Muhammad si auto proclama salvezza e misericordia inviata da Allah per tutti gli uomini. 21:107 . Qual è la differenza tra questa misericordia Divina, lo spietato bandito saccheggiatore e un tiranno? Se Muhammad non fosse stato la misericordia di Allah e se non fosse stato “un nobile esempio da seguire”  come avrebbe potuto comportarsi? Se questa era pratica comune tra gli arabi, non avrebbe potuto Muhammad cambiarla? Perché impegnarsi in tali pratiche barbare? Non ha per caso affermato di essere l’esempio da seguire? Perché un uomo che fa tale rivendicazione si comporta poi in modo così brutale? Seguiva i costumi della sua gente o cercava di dare un esempio da seguire? 

E’ molto chiaro che Mohammad non era “mosso” da compassione, ma solo da avidità. Egli non ha liberato Juwairiyah perché a lui dispiacesse della posizione in cui si era trovata, ma perché la voleva per sé. Era un uomo incapace di tali sentimenti. E questo è l’uomo che  più di un miliardo di persone seguono come esempio e come messaggero di Allah. 

Al contrario di ciò che pensa la maggior parte della gente, le intenzioni di Muhammad non erano quelle di convertire le popolazioni. Il suo reale scopo era il potere, la ricchezza e il dominio. La  religione era solo un pretesto usato per sottomettere e conquistare. Egli soppesava ogni caso differentemente in base ai benefici finanziari che poteva acquisire. In molti casi era meglio che le popolazioni non si convertissero all’Islam, ma piuttosto che fossero uccisi, che i loro averi fossero confiscati come bottino di guerra e che le donne e i bambini venissero schiavizzati e venduti con enormi guadagni. Questo avrebbe potuto assicurare un’improvvisa ricchezza al “messaggero di Dio” che altrimenti non avrebbe mai avuto. Se la gente avesse avuto scelta, per paura di una perdita e terribili conseguenze avrebbero potuto accettare di abbracciare L’islam. Questo avrebbe impedito ai musulmani di prendere i loro bottini con una conseguente perdita di profitti. Questo è il motivo per cui Muhammad non ha fatto nulla per avvisare il popolo di Bani Mustaliq o altre popolazioni, proprio per attaccarle di sorpresa.  

Muslim, un altro biografo di Muhammad narra:

Ibn 'Aun riporta: Ho scritto a Nafi, chiedendo se fosse necessario estendere (ai miscredenti) l’invito di abbracciare l’Islam prima di incontrarli sul campo di battaglia. In risposta mi ha scritto che questo era necessario solo i primi giorni dell’Islam. Il Messaggero di Allah (pace sia su di lui) ha fatto un’incursione su Banu Mustaliq mentre loro erano all’oscuro e il loro bestiame si stava abbeverando. Lui ha ucciso chi lottava e imprigionato gli altri. Nello stesso giorno ha catturato Juwairiya bint al-Harith. Nafi ha detto che questa hadith è gli è stata raccontata da Abdullah b. Umar in quanto lui stesso era tra le truppe di incursione.”   Book 019, Number 4292:

 

I guerrieri Musulmani hanno portato avanti questa sunnah (tradizioni di Muhammad) dopo la sua morte. 

Quando un’armata musulmana invadeva una città, loro non permettevano a nessuno di convertirsi all’Islam per tre giorni. Durante questi tre giorni potevano uccidere quanti uomini avessero voluto, confiscare tutti i beni, stuprare e schiavizzare donne  bambini. Dopo che la città era stata decimata e dopo che tutte le giovani donne e i bambini che potevano essere venduti venivano catturati cominciava la brutale campagna di islamizzazione , con il conseguente mandato, cioè scegliere tra la conversione o la morte. Tuttavia agli ebrei e ai cristiani veniva data una certa protezione a condizione che pagassero la tassa chiamata Jizyah entrando così nello status della dhimmitudine. Dhimmi significa infatti protetto. Ma i dhimmi dovevano pagare una pesante tassa per pretendere questa protezione. Questa era infatti una fonte di guadagno dei musulmani attraverso la quale potevano vivere da parassiti sul lavoro dei dhimmi. 

La seguente hadith di Bukhari documenta la fonte di questa pratica basata sulle ammonizioni di Muhammad verso i dhimmi: 

Narrata da Juwairiya bin Qudama At-Tamimi:

Abbiamo detto a 'Umar bin Al-Khattab, oh capo dei credenti! Consigliaci. Lui ha detto: vi consiglio di esaudire le Conenzioni di Allah (fatte per i dhimmi) in quanto questa Convenzione è del profeta e la fonte di guadagno dei vostri dipendenti (i.e le tasse pagate dai Dhimmi)  Volume 4, Book 53, Number 388:  

 

Continuando la storia di Juwairiyah, Aisha che ha accompagnato Muhammad nelle sue spedizioni riferisce:

“Quando il Profeta (la pace sia su di lui) ha distribuito i prigionieri di Banu Almustalig, lei (Barrah) è toccata al bottino di Thabit ibn Qyas. Lei era sposata con sui cugino, ucciso durante la battaglia. Ha dato a Thabit un atto dove si impegnava a pagare nove okes d’oro in cambio della sua libertà. Era una bellissima donna. Affascinava ogni uomo che la guardava. E’ venuta dal Profeta chiedendo il suo aiuto. Appena l’ho vista sulla soglia della mia camera ho provato antipatia nei suoi confronti perché sapevo che lui l’avrebbe vista come io l’avevo vista. Lei è entrata è ha detto al Profeta chi fosse, la figlia di al-Harith ibn Dhirar, il capo del suo popolo. Ha detto: “Tu hai visto lo stato in cui sono stata portata. Sono finita nel bottino di Thabit e ho proposto a lui il pagamento di un riscatto e sono venuta a chiedere il tuo aiuto. Lui ha detto: “Vorresti qualcosa di meglio? Pagherò il tuo debito e tu mi sposerai.” Lei ha detto: “Sì, che sia messaggero di Allah!”.  “Fatto” ha risposto lui. 

Questa storia mette fine ad ulteriori argomenti sui reali motivi per cui Mohammad sposava solo le giovani e belle donne. Come si può vedere Muhammad ha assassinato il marito di Juwairiyah, che era anche suo cugino. Affascinato dalla sua bellezza, le offre di liberarla, ma solo a condizione che lei lo sposi. Dopo essere andata dal Muhammad per implorare il suo aiuto, questo auto proclamato “messaggero di Allah”, auto proclamato “misericordia di Allah per l’umanità”, questo auto  classificato “esempio da seguire” da tutti i musulmani, si presenta a lei con una scelta sicuramente indesiderata, il cui prezzo consisteva nella sua libertà. Quale alternativa evrebbe avuto? 

Gli apologetici musulmani affermano che quasi tutte le mogli di Muhammad erano vedove. Vogliono far credere che Muhammad le abbia sposate come gesto di carità. Tuttavia è invece chiaro che queste donne erano giovani e belle. Se erano vedove, è perché Muhammad ha assassinato i loro mariti. Juwairiyah aveva solo vent’anni mentre Muhammad 58. 

E’ interessante notare che il nome di Juwairiyah era prima Barra (Pia). Apparentemente a Muhammad non piaceva quel nome e quindi glielo ha cambiato. Persino le due Zeinab, altre due mogli del profeta si chiamavano Barra e lui ha fatto cambiare il nome anche a loro. Vista così pare che Muhammad si sentisse in colpa ad avere rapporti sessuali con donne chiamate “Pia”. Questi fatti apparentemente accidentali finora riflettono l’umanità, la coscienza se vogliamo, di una sua reale ma nascosta religiosità. Muhammad certamente era convinto della sua causa, tuttavia il modo di comprendere la realtà era distorto come se avesse difficoltà a distinguere il vero dall’immaginario. Infatti Muhammad era più motivato dalla paura e dalla superstizione che dall’etica. Il resto della storia di Juwairiyah è un misto di mezze verità ed esagerazioni che hanno macchiato la maggior parte delle Hadith. Leggiamo:

Si dice che Muhammad, la pace sia su di lui, è partito dall’incursione con Juwairiyah ed era a Dhuljaysh, egli l’ha affidata ad uno degli Ansari e proseguito per Medina. Il padre di Juwairiyah, al Harith scoperto che veniva tenuta prigioniera è tornato indietro a Medina portando il riscatto per la figlia. Raggiunta Al Aqia, ha guardato ai cammeli che aveva portato come riscatto e ammirato due di loro quindi li ha nascosti in uno dei valichi di Al Aqia. Quindi si è presentato al profeta, la pace sia su di lui, trascinandosi i cammelli dietro e gli ha detto: “Mia figlia è troppo nobile per essere tenuta prigioniera. Liberala con questo riscatto. Il Profeta, la pace sia su di lui, ha risposto: “Non sarebbe meglio fare scegliere a lei?”. “Sì, è giusto” ha detto al Harith. Si è avvicinato alla figlia e ha detto: “Questo uomo lascia a te la libertà di scegliere, quindi non ci disonorare!”.“Io scelgo il Messaggero di Allah” ha risposto lei con tranquillità.  “Che disgrazia!” ha esclamato il padre.

Il Profeta, la pace sia su di lui, allora ha detto: “Dove sono i due cammelli che hai nascosto in quel dato valico?”. Al Harith ha esclamato: “Dichiaro che non c’è Dio eccetto Allah e che Muhammad è il suo profeta! Perché nessuno avrebbe potuto saperlo eccetto Allah.”

Ibn-i-S'ad nel suo 'Tabaqat', afferma che il padre di Juwairiyah ha pagato il riscatto e quando è divenuta libera ha sposato il Profeta. Il risultato di questo matrimonio fu che 600 prigionieri di guerra sono stati liberati dai musulmani in quanto non volevano che qualche membro della famiglia del Profeta fosse uno schiavo.”

E’ difficile stabilire quale parte di queste storie siano vere e quali no. Tuttavia ciò che non è difficile da notare sono le molte contraddizioni contenute nel filo narrativo. Per esempio, leggiamo che Muhammad ha pagato il riscatto a Thabit, il rapitore di Juwairiyah, sposandola subito dopo. Poi leggiamo che Hairth, il padre della donna, ha pagato anche lui il riscatto per liberarla. Secondo le rivendicazioni di Muhammad egli possedeva delle capacità psichiche e di sapere le notizie con un certo anticipo, per esempio sapere dove erano stati nascosti i cammelli, possiamo invece concludere che

sono affermazioni false. In molte occasioni Muhammad ha dimostrato il contrario, provando che non aveva alcun potere psichico senza parlare di potere preveggente in quanto non è riuscito a discernere o ottenere attraverso la benedizione Divina le informazioni che desiderava. Per esempio quando ha razziato Khaibar, ha torturato il tesoriere della città per estorcere informazioni che lo avrebbero condotto al luogo dove si nascondevano i tesori della città.

E’ importante comprendere il carattere dei popoli arabi. In questo particolare esempio sono gli arabi che dimostrano un standard morale elevato e non il profeta. Hanno rilasciato i parenti di Juwairiyah quando hanno saputo del matrimonio con il profeta. Mohammad era privo di  comune decenza, avendo mostrato neppure un poco delle virtù che riflettono la morale di un leader. Senza un briciolo di pietà per coloro che avevano la sfortuna di diventare sue vittime. 

I musulmani affermano che Juwairiyah diventò una credente molto devota che trascorreva quasi tutto il giorno a pregare. Questo può essere trovato nel libro Usud-ul-Ghaba. L’autore afferma che ogni volta che il profeta andava da Juwairiyah la trovava a pregare, ritornava più tardi trovandola sempre a pregare. Un giorno le ha detto: “Devo dirti due parole, se le dici saranno più importanti di quello che hai fatto. Tu devi dire: “subhaana allahe 'adada khalqihi, subhana allahe ridhaa nafsehe, subhana allahe zinata 'arshehe, subhana allahe zinata 'arshehe,subhana allah midadda kalimaatihi”. (Sia lodato Allah tante volte quanto è il numero delle Sue creature, e tanto quanto Lui si accontenta, e tanto quanto il peso del Suo trono, e tanto quanto è l’inchiostro per queste parole.)

Uno si chiede per quale motivo un musulmano preghi cinque volte al giorno, rendendo molte ore improduttive, quando può  semplicemente recitare quella formula per lodare Allah.

Vediamo la situazione in una prospettiva più realistica. Mettetevi nei panni di una giovane donna che è appena caduta nelle grinfie degli assassini di suo marito, che era pure un cugino! Da parenti sono cresciuti insieme. Erano più che marito e moglie. Sono stati prima compagni di giochi, poi amanti compagni per la vita. Se tu fossi una donna nella situazione di Juwairiyah cosa proveresti per l’assassino di tuo marito e molti altri parenti e persone che amavi? Supponiamo anche che non hai alcun posto dove andare. Senza nessuna soluzione valida per fuggire, la tua unica salvezza è quella di arrenderti come schiava del sesso di questo vecchio uomo, colui che è il re per la sua gente e ha molti soldi, oppure essere data ad uno dei suoi soldati. Quale prigionia sceglieresti? Credo che la risposta sia chiara. Juwairiyah non ha avuto altra scelta che accettare la proposta di matrimonio di Muhammad. Ora, cosa farebbe una donna se questo uomo le si avvicinasse per chiedere sesso o compagnia? Probabilmente troverebbe una strategia di sopravivenza. Questo è ciò che ha fatto Juwairiyah. Ogni volta che notava Muhammad avvicinarsi si  faceva trovare occupata a pregare. Lui allora raggiungeva qualche altra moglie per soddisfare i suoi impulsi sessuali. Sì, come possiamo notare Muhammad era un vecchio e scaltro uomo. Ha prescritto una preghiera il cui significato agli occhi di Allah sarebbe valso quanto il pregare per una giornata intera; privandola così dell’unica scusa che aveva per disertare quando lui la desiderava.

 

 

 

 

 

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